Cosa succede se non posso permettermi un funerale? Cosa succede se chi muore non ha proprietà o soldi ed è quindi un indigente? Chi paga il funerale se non ho soldi? Una domanda che purtroppo negli ultimi anni è divenuta sempre più frequente!
Sfortunatamente anche quando si muore si deve pagare! Quella di pagare per le proprie esequie è una tradizione che arriva da molto lontano. I romani ad esempio, alla morte, ponevano una moneta in bocca oppure due a coprire gli occhi del defunto. Questo nella convinzione che servissero al pagamento di Caronte, per attraversare il fiume Acheronte e arrivare all’Ade. Senza questo obolo i trapassati erano destinati a vagare lungo la riva del fiume, per il resto dei tempi. Anche per morire si deve pagare quindi e non solo per superstizioni ma anche per varie ragioni. Tuttavia la parola indigenti ci ricorda che non tutti hanno la possibilità di pagare un servizio funebre o una sepoltura. In estrema analisi c’è chi lo farà per voi ma è bene conoscere le differenti opzioni in termini di diritti e doveri.
In Italia non esistono leggi che stabiliscono un pagamento per la morte, in passato se ne era discusso ma di fatto non si è approdato a nulla. Tuttavia esistono delle imposte di successione dovute ai comuni. Tale imposta viene liquidata al netto delle passività sul patrimonio ereditario. Supponiamo che un parente morendo lasci: 30 mila euro sul conto corrente, una casa di 170.000 euro di valore e un debito con il fisco di 25 mila euro. Il netto a dell’imposta si ricava sommando 170+30-25=175 su questa cifra i parenti (moglie, figli, nonni e nipoti), dovrebbero pagare il 4%. In realtà in Italia esiste una franchigia fino a 1 milione di euro che prevede che non debba essere pagato nulla dai parenti fintanto che questa cifra non venga superata.
Le spese funebri del defunto devono essere prese in carico dai parenti che se ne assumo l’onere concorrendo a costituire il passivo ereditario. Se vi siete impegnati con i servizi di un’impresa di pompe funebri e avete stipulato un contratto con loro, siete legalmente responsabili del pagamento della parcella e delle tasse. L’esecutore testamentario (se c’è un testamento) o la famiglia (se non c’è stato un testamento) di solito si assume la responsabilità di organizzare il funerale.
La maggior parte delle banche acconsentono al prelievo di soldi per le spese che coprono i servizi funerari, previo consenso di tutti gli eredi. Ogni banca adotta le sue procedure, in certi casi può bastare dichiarazione autenticata e in altri vengono richiesti i documenti firmati dal Comune mediante un’attestazione, autenticata. Chiunque paghi per un funerale (famiglia, amici o autorità locale) ha il diritto legale di richiedere il rimborso del denaro dal patrimonio della persona deceduta, in un secondo momento dopo la vendita di beni e proprietà.
Sovente negli ultimi tempi molte persone predispongono i passi successivi alla loro morte. Questo significa che la persona morta ha già pianificato e pagato il suo funerale, con un piano funebre. Altri si sono premuniti con un’assicurazione che coprirà le spese del funerale.
Se non ci sono fondi sufficienti nei conti bancari del defunto o all’interno della proprietà per pagare il funerale e non è presente un piano funebre; la famiglia ha un dovere morale che la spinge a coprire i costi del funerale. Tuttavia se la famiglia non ha i fondi per pagare un funerale, è disponibile un aiuto per garantire che la persona amata possa ancora essere onorata con un funerale dignitoso.
Se i parenti stretti non hanno la possibilità economica o non sono presenti in vita per pagare le spese del funerale, le autorità locali interverranno per organizzare i cosiddetti funerali di povertà o gratuiti. Ogni anno, migliaia di persone in Italia muoiono senza parenti prossimi disponibili per organizzare il funerale, o solo parenti lontani che non possono o non vogliono pagare le spese funebri. Se non ci sono familiari o amici che paghino per il funerale, e non ci sono patrimoni, l’autorità locale organizzerà il funerale. Un funerale gratuito è un funerale di base (spesso una semplice cremazione) che non include visite, omaggi floreali o trasporto per i membri della famiglia.
La legge prevede che il comune si faccia carico delle spese funebri quando si è in presenza di cittadini indigenti o appartenenti a famiglie bisognose oppure quando vi sia disinteresse da parte dei familiari. Come anticipato ogni Comune può determinare le condizioni che ritiene necessarie per l’accesso alle esequie gratuite. I comuni possono anche venire incontro alle famiglie con un funerale sociale, nel quale i prezzi sono ridotti della metà, sconto del 50%. Questo aiuta le famiglie in particolare difficoltà, calmierando i prezzi e facendo pagare la restante somma dai parenti del defunto, sempre se sono in grado di farlo, altrimenti verrà pagato interamente dal comune.
Simonetta Marmi S.r.l. è in grado di operare con professionalità e discrezione, fornendo un servizio sempre rispettoso del defunto. Qualora fosse necessario infatti, lavoriamo in stretta collaborazione con il comune di Milano e di quelli dell’hinterland, per fornire un servizio dignitoso per tutti. Svolgiamo i servizi di disbrigo pratiche presso il Comune, ASL, Prefettura, Procura, Aeroporti (spedizioni e sdoganamento salme), presso ospedali e abitazioni con personale necroforo qualificato per funerali e partenze da Milano verso fuori città.
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